Linee guida per programmazione della didattica a distanza
Il presente documento – valido fino al termine dell’emergenza sanitaria da CODIV-19 e al ritorno degli studenti a scuola – ha natura programmatica, non è da ritenersi, quindi, ordine di servizio. Ha lo scopo di delineare una strategia, fornire la cassetta degli attrezzi, serve a destreggiarsi in questo momento di difficoltà. E’ stato elaborato e viene proposto da un gruppo di docenti e dal dirigente scolastico nell’esercizio della sua funzione come delineata all’art. 25 c. 2 del D.Lgs 165/2001: assicurare la gestione unitaria dell’istituzione. E’ un testo che non ha pretese di esaustività e non risponderà a tutte le domande che sorgono, avventurandosi in un terreno mai esplorato dal comparto dell’istruzione. Si fonda, però, su una certezza: la strategia vincente passa dal senso di comunità, dal coinvolgimento di tutti (alunni, famiglie, docenti e dirigente), dal senso civico che attraversa la funzione docente e che deve muoverci in questo frangente.
La nota ministeriale 388 del 17 marzo 2020 ci ricorda che la didattica a distanza si realizza nel perseguire i seguenti obiettivi:
- “mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza e combattere il rischio di isolamento e di demotivazione”.
- “non interrompere il percorso di apprendimento…” e “continuare a dare corpo e vita al principio costituzionale del diritto all’istruzione;” e “fare in modo che ogni studente sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento, cogliendo l’occasione del tempo a disposizione e delle diverse opportunità (lettura di libri, visione di film, ascolto di musica, visione di documentari scientifici…) soprattutto se guidati dagli insegnanti”.
- “essere anche l’occasione per interventi sulle criticità più diffuse”
Orientandoci in questa direzione, la nostra primaria attenzione sarà rivolta al singolo alunno e il nostro principale obiettivo sarà la sua partecipazione alle attività proposte e al consolidamento o ricostruzione del senso di appartenenza ad una comunità scolastica che l’emergenza sanitaria ha improvvisamente e violentemente chiuso. Il sapere disciplinare e l’acquisizione di contenuti nelle singole materie sarà da considerarsi come un mezzo per favorire partecipazione e condivisione di interessi e di esperienze. La modalità che si può attivare usando e-learning (con lo strumento Classroom di G Suite) permetterà di condividere e costruire insieme ambienti virtuali innovativi e stimolanti.
E’ in questa dimensione che si suggerisce ai singoli docenti e ai Consigli di Classe come linea preferenziale di fare un’esperienza di lavoro di gruppo multidisciplinare; nello strumento Classroom sono possibili compresenze ed è facilitato lo scambio dei materiali e la condivisione degli obiettivi. In questo modo viene facilitato quel percorso di personalizzazione che deve essere alla base dell’iniziativa progettuale di ogni scuola e l’inclusione degli alunni beneficiari di legge 104/1992.
All’inizio non sarà facile: dobbiamo essere pronti ad accettare questa sfida, uniti nella distanza. Per restare coesi, grazie al lavoro di un gruppo di docenti e al confronto scaturito dalle nostre riunioni su Meet di questi giorni, definiamo una serie di obiettivi, compiti e modalità comuni per affrontare un nuovo modo di fare scuola.
Programmazione e obiettivi didattici
Partiamo dal seguente assunto: oggi, il modo tradizionale di fare scuola non esiste più. Detta così può spaventare, ma rappresenta anche uno stimolo dal fascino indiscutibile. Dobbiamo quindi tornare al punto di partenza, alla progettazione.
Si suggerisce quindi ai singoli docenti e ai consigli di classe di:
- ridisegnare in condivisione nuovi obiettivi formativi e/o selezionare alcuni obiettivi dalla programmazione comune e disciplinare, approntando in parallelo specifici strumenti valutativi disciplinari e per competenze che tengano conto della nuova modalità di lavoro. Ricordiamo che nella ridefinizione, un orizzonte da tenere a riferimento esiste: sono Indicazioni Nazionali del 2012 (si pensi al profilo in uscita dello studente dal I Ciclo) come aggiornate da Nuovi Scenari del 2018. La nota ministeriale 388 del 17 marzo 2020 chiarisce che quanto programmato dai singoli docenti e dai consigli di Classe dovrà essere “depositato” agli atti. A questo proposito si ricorda che ogni attività didattica che sia stata realizzata su Collabora, su Edmodo, sulla G Suite o Microsoft Team deve trovare riscontro sul registro elettronico che è il documento a cura del docente nella sua funzione di pubblico ufficiale;
- come già indicato all’ordine del giorno del Consigli di Classe sarà da privilegiare l’attivazione di percorsi interdisciplinari, condivisi e sfidanti, e che rendano “atteso” il momento dell’aula virtuale o almeno una parte di esso. Tutte le ore di scuola dovrebbero essere costruite in modo da rompere la monotonia, non aggravarla, essere rispettose dei tempi di apprendimento, ricalibrando la relazione docente-classe per non aggravare troppo la presenza degli alunni davanti al monitor (rischio di affaticamento fisico e fisiologica perdita di attenzione). Sarà importante fornire sempre, come avveniva in classe un feedback: programmare un percorso “di ritorno” aiuta i ragazzi a rafforzare le conoscenze trasformandole in abilità e poi in competenze ed è un valido strumento autovalutativo per il docente;
- concordare un piano di lavoro delle lezioni e delle altre attività, tenendo conto del lavoro degli altri colleghi. E’ caldamente richiesta la continua interazione tra i docenti non solo per programmare obiettivi e modalità di valutazione – nel rispetto di quanto deliberato dal collegio docenti – ma anche per non “sovraccaricare” gli alunni di contenuti.
- monitorare situazione dei singoli alunni, individuare le specifiche fragilità e utilizzare le potenzialità di Classroom, differenziando e personalizzando gli stimoli. In tal caso è importante considerare quanto sottoscritto nel Pdp per gli alunni beneficiari di legge 170/2010 e prevedere opportune misure compensative e dispensative verso le quali gli strumenti della didattica a distanza possono essere utili (un aspetto interessate a cui si suggerisce di prestare attenzioni è rappresentato dai nuovi tempi dell’intervento educativo).
- in caso di mancato uso dei dispositivi, prevedere l’attivazione di altri mezzi di comunicazione purché rispettosi del trattamento dei dati personali.
La valutazione
Come già indicato dalla nota 388 (di cui si riportano stralci), è importante che – avviato il percorso didattico – la valutazione sia costante e improntata ai principi di tempestività e trasparenza. Ogni intervento deve essere annotato sul registro di classe. L’alunno ha il diritto di conoscere dove e cosa, perchè e come ha sbagliato. Non si tratta di sanzionare lo studente ma di accompagnarlo nel suo percorso attraverso feedback costanti che valorizzino l’operato, prevedano percorsi di rafforzamento e/o recupero, potenziamento e/o approfondimento.
Si tratta di affermare il dovere alla valutazione da parte del docente, come competenza del proprio profilo professionale, e il diritto alla valutazione dello studente come elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, chiarimento, nel solco di criteri stabiliti dalla scuola nella sua autonomia (ecco che si ripropone l’importanza della condivisione all’interno degli organi collegiali).
Le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere alla valutazione in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale, rientrano nella competenza di ciascun professore (diritto all’insegnamento) che le potrà curvare e utilizzare in relazione alla nuova modalità di fruizione della didattica tenendo come orizzonte di riferimento i criteri approvati a suo tempo dal collegio docenti.
La riflessione sul processo formativo compiuto nel corso dell’attuale periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza è importante che venga condiviso con l’intero consiglio di classe.
Vista la dimensione a distanza delle verifiche, andrà ripensata con serenità la modalità di attuazione delle stesse, si può procedere ad esempio per brevi feedback in presenza, in modo da evitare che si perpetuino comportamenti scorretti (il cheating) dannosi nel lungo termine per ill percorso formativo dei ragazzi. A questo proposito si ritiene che la soluzione migliore sia rinsaldare l’alleanza educativa tra scuola, alunno e famiglia a suo tempo sancita con il Patto di corresponsabilità. Infine, si fa presente come il passaggio alla didattica a distanza possa rappresentare per i docenti un’occasione per affiancare alla tradizionale valutazione per conoscenze quella per competenze (da progettare anche in trasversale, sul medio/lungo periodo).
Ricreiamo la routine: lezioni, orari e alcuni suggerimenti
Per evitare un carico eccessivo in ragione dei tempi di attenzione, della prolungata esposizione al monitor (come indica espressamente la nota ministeriale) e rendere significativo il momento di educativo si suggeriscono diversi accorgimenti:
- 1) calendarizzare le attività e le lezioni.
- 2) per la prima settimana si invita a proporre alle classi un impegno che non superi le 1,5 h/ 2 h a mattina, nella fascia oraria dalle 10 alle 12 [per favorire la partecipazione in sincrono] e per 5 giorni settimanali, lasciando libero il weekend.
Per dare un ritmo consono di lavoro si suggerisce di progettare moduli con videolezioni di breve durata e di fissare gli interventi didattici diretti (sincroni o asincroni) nella fascia oraria mattutina. A tal proposito un feedback importante è arrivato dal monitoraggio sulla didattica a distanza offerto dalle famiglie a cui hanno risposto oltre 650 genitori degli alunni (dato aggiornato a lunedì 23 marzo 2020). Dalle risposte si evince che la stragrande maggioranza degli intervistati chiede alla scuola due interventi: lezioni mattutine e videolezioni.
A tale scopo, i docenti potrebbero predisporre brevi videolezioni (max 15 minuti) seguite da attività che prevedono feedback con il docente. Dopo una breve pausa, si potrebbe calendarizzare un’altra lezione della mattina.
Per venire incontro alle esigenze di tutti ed evitare che alunni e famiglie contattino continuamente i professori, facendo allungare a dismisura l’impegno lavorativo nell’arco della giornata, si invita ad assegnare tutte le consegne entro le 14 e a condividere tale criterio con i genitori.
Inoltre, per non sovraccaricare il lavoro dei docenti e degli alunni, si potrebbero prevedere consegne audio e video, non soltanto in forma scritta. I Consigli di Classe, se lo riterranno utile, potranno anche stabilire un numero massimo di consegne giornaliere scritte. Inoltre, a seconda della classe e del livello degli apprendimenti, il piano del CdC potrà prevedere di dare la priorità ad alcune materie. Particolare attenzione andrà dedicata alla programmazione delle attività per gli alunni delle classi terze individuando nuclei tematici condivisi intorno ai quali incardinare la didattica anche in vista delle prove d’esame.
Per favorire l’inclusione si suggerisce di registrare le videolezioni in sincrono per renderle disponibile nei materiali del corso.
Alla fine della prima settimana, ciascun consiglio di classe sarà in grado di valutare – in base ai feedback degli alunni e delle classi – come intende procedere nelle settimane successive. Ogni CdC sarà libero di valutare le esigenze delle classi e si potrà estendere l’orario delle lezioni mattutine fino a 3 ore, prevedendo sempre interventi brevi e pause.
Ripensare il monte orario
Sulla scia di quanto emerso dalla lettura dei verbali della maggior parte dei Consigli di classe straordinari, si suggerisce a partire dalla seconda settimana (o comunque a discrezione di ogni cdc in base ai feedback ricevuti dal gruppo classe) una rimodulazione del monte orario settimanale pari al 50% di quello ordinario.
Potrebbero essere quindi proposte agli alunni 15 ore di lezioni settimanali (una parte delle quali da pianificare nella forma di videolezione, fino a un massimo di 40 minuti, secondo le accortezze suggerite sopra) dal lunedì al venerdì secondo un nuovo orario di istituto che ricomponga quella routine giornaliera di cui alunni e famiglie sentono il bisogno (come emerso dai monitoraggi).
Per la prima settimana – da martedì 24 al venerdi 27 marzo 2020 – gli insegnanti potranno presentarsi e salutare gli alunni, incontrarli di nuovo, condividere con loro la scoperta del nuovo ambiente di apprendimento attraverso una didattica orientata all’insegnamento di Classroom, seguendo un orario ridotto 10-12.
Nelle settimane successive sarebbe auspicabile che all’interno del singolo consiglio di classe i docenti stabilissero quando intendono affrontare gli argomenti in videolezione in modo da diluire l’impegno degli alunni davanti al pc nell’arco della settimana e da rendere le mattinate il più possibile omogenee dal punto di vista dell’impegno richiesto agli alunni. Le ore non occupate da attività in diretta video potrebbero, invece, essere dedicate allo svolgimento di attività ed esercizi sempre in sincrono (rafforzamento, potenziamento, approfondimento) in modo da liberare, almeno in parte, il pomeriggio dai compiti. Starà al singolo docente scegliere, in questo caso, se dare durante la lezione piccoli stimoli attraverso commenti nello stream del corso o apparire brevissimamente all’inizio della lezione (in video o audio) per avviare l’attività oppure procedere alla fine alla restituzione di quanto fatto dagli alunni.
Tutto è nelle nostre mani e nelle nostre capacità di scelta, parliamo, confrontiamoci, in modo da trasformare un periodo di difficoltà in un’opportunità di creatività e di ricerca di nuovi percorsi comunicativi con i nostri alunni.
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