Medaglia d’argento per la Scuola secondaria di I grado Giuseppe Mazzini nella finale provinciale del Premio scuola digitale 2021. L’istituto di via Tozzetti ha raggiunto il podio, dietro agli alunni della direzione didattica Carducci, con “RADIO SENZA CONFINI“,  un progetto coordinato dal professor Alessandro Doranti che con gli alunni della classe 2B (attuale 3B) durante lo scorso anno scolastico, in piena pandemia, ha realizzato un web radio per lo studio della geografia a distanza.

Grazie al coinvolgimento di ricercatori e lavoratori che realmente soggiornano all’estero, gli studenti coinvolti nel progetto hanno potuto conoscere, attraverso lo strumento dell’intervista, usi e costumi  in voga paesi europei approfondendo con lo studio temi di colore e folklore.

La finale è stata ospitata, in modalità a distanza, dall’istituto Vespucci- Colombo che è stata designata come scuola capofila nella prestigiosa iniziativa promossa dal Ministero dell’Istruzione – direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, per favorire l’eccellenza e il protagonismo delle scuole italiane e degli studenti nel settore dell’innovazione didattica e digitale (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare il programma.
Il Premio Scuola Digitale 2021 ha inteso valorizzare progetti e iniziative delle scuole, che propongano modelli innovativi e buone pratiche di didattica digitale integrata, svolti negli anni scolastici 2019-2020 e 2020-2021.

Nel corso della competizione è stato proiettato il video di presentazione dell’attività progettuale realizzato e montato grazie al prezioso coinvolgimento di un nostro ex alunno, Dario Monticelli, classe 1980 che abbiamo voluto intervistare.


In che modo sei stato chiamato a collaborare con la tua ex scuola?

Ho avuto il piacere di partecipare al progetto Radio Senza Confini. Mi ha contattato il prof. Doranti, curatore del progetto, con il quale mi alleno. Mi ha chiesto di collaborare alla fase di montaggio di un video con cui la sua classe ha partecipato al Premio Nazionale Scuola Digitale. La radio è da sempre uno dei media che preferisco, non solo per la musica, ma anche per i programmi di intrattenimento e informazione che ho sempre trovato più avvincenti ed approfonditi rispetto ad altri mezzi di comunicazione, senza contare che ho una fascinazione per la voce e per il processo immaginativo intrinseco nel mezzo radiofonico. Mi diletto anche nel montaggio video, quindi non potevo non dare una mano ad una idea a cui avrei più che volentieri partecipato come protagonista da piccolo! Radio, geografia, conoscere persone ed esperienze nuove al di là dei propri orizzonti quotidiani. Ai miei tempi, primi anni 90′, le attività extrascolastiche erano molto limitate e diciamo tradizionali, non ricordo di aver fatto niente di più che un paio di gite in un museo. Mi auguro che i ragazzi di oggi, nonostante le difficoltà del momento, riescano ad apprezzare e far fruttare questa bellissima esperienza.

Che ricordi hai della scuola media?

Il ricordo che ho della scuola media Mazzini (frequentavo la sede di via G. T. Tozzetti) è una struttura austera, del quale pur nella mia infantile ignoranza, percepivo come qualcosa costruito per consentirci di avere, magari con mezzi limitati ma pur sempre dignitosi, un luogo dove formarci e renderci pian piano adulti. Spesso si dà per scontato, ma la scuola, ed in particolare la scuola pubblica, è un pilastro nella creazione di nuovi cittadini costruttivi.
Ai miei tempi vi erano delle pesanti tapparelle verticali rotanti in acciaio, che io immaginavo i grandi avessero installato negli anni ’70 per proteggere noi bambini da attacchi terroristici o altre cose terribili così.
Fortunatamente erano solo fantasie, la mia generazione ha avuto l’enorme fortuna di non conoscere mai simili orrori.
E poi, senza piaggeria, delle medie Mazzini ricordo degli insegnanti stimolanti e competenti, come, ad esempio, il prof. di italiano Bornaccini, che ricordo come carismatico e coinvolgente.

Qual è stato il tuo percorso dopo la scuola media?

Dopo la scuola media mi sono diplomato col massimo dei voti come perito meccanico. Avrei potuto proseguire in quel percorso, ma avevo bisogno di nuovi stimoli, così ho frequentato un po’ d’università in campo umanistico, ma in breve, un po’ sfiduciato dal sistema accademico e dalla burocrazia, mi sono messo a cercare lavoro, vuoi anche per necessità. Ironia della sorte, sono finito a fare il dipendente pubblico, facendo del sistema e della burocrazia il mio pane quotidiano.
Parallelamente non ho mai abbandonato la passione per il cinema ed il teatro, quando possibile collegata all’impegno sociale (mai abbastanza secondo me, mi ripropongo per il futuro di migliorare).

GRAZIE DARIO!